Il sottotitolo dell’ultima opera dello psicoterapeuta adleriano Domenico Barrilà è decisamente duro: “Come rovini la vita di tuo figlio e di chi gli sta attorno”. Non credo, però, esagerato. Oggi va per la maggiore un’analisi della dimensione psicologica e delle relazioni sociali molto edulcorata, ma la realtà è un’altra cosa, e quando qualcuno, anche se in modo attento e convincente, ne coglie gli aspetti che generalmente tendiamo a nasconderci, appare aggressivo e addirittura inopportuno come un guastafeste.
Invece noi leggiamo Barrilà proprio per questo, perché racconta – e in modo chiaro – quel che non vogliamo sentirci dire. Sotto accusa è l’individualismo, cioè “quella strana parte di noi che nega il noi” come lo definisce sinteticamente l’autore, e che, senza mezzi termini, “è il responsabile maggiore dell’infelicità dei bambini e degli adulti che da essi scaturiranno”. Individualisti infatti non lo siamo per nascita, ma si diventa così contrastando la propria natura, che è, al contrario, cooperativa e sociale, tanto che la specie umana ha potuto evolversi grazie proprio a queste caratteristiche. “Conviene quindi guardare l’individualismo in faccia”, continua lo psicoterapeuta, perché “ne va della nostra vita e di coloro che ci camminano accanto”. L’autore ci aiuta a valorizzare la capacità di osservazione, in quanto genitori e educatori, ad “aprire l’ombrello della nostra sensibilità”, a comprendere com’è che anche involontariamente – dando per scontati atteggiamenti che non lo sono affatto – cresciamo figli egoisti e individualisti.
Barrilà, così, ci insegna a osservare attentamente il nostro comportamento nei confronti dei bambini – che sono i bersagli preferiti dell’individualismo – e non soltanto: questo libro non è infatti un manualetto dalla risposta pronta e banale come se ne stampano tanti, ma è un’opera che finalmente insegna a concentrare lo sguardo su ciò che ha realmente valore, per una buona vita.